I levrieri sono cani antichissimi, già noti nell'Antico Egitto, come sappiamo dalle raffigurazioni emerse dai monumenti dei Faraoni, e nell'Antica Roma, dove erano impiegati nella caccia in ragione delle loro straordinarie doti fisiche. I levrieri si sono sviluppati insieme alla civiltà umana, avvicinandosi agli uomini indotti dalla comune esigenza di di catturare le prede con cui sfamarsi e da tale connubio è nato uno dei rapporti più ricchi di sempre.
I levrieri hanno poi accompagnato le tribù nomadi, ponendosi come sentinelle pronte ad intervenire qualora bestie feroci ne attaccassero gli accampamenti. I levrieri si sono allenati per eccellere nelle corse loro riservate nei cinodromi, in modo da rendere orgogliosi i loro proprietari, poi sono divenuti amabili animali da compagnia, adattandosi a vivere in appartamenti di moderne città.
Indubbiamente una lunghissima e nobile storia, le cui origini sono tuttora incerte ed oggetto di dibattito tra studiosi, cinofili ed amanti del levriero, qualsiasi sia la razza alla quale appartiene.
Alcuni vedono la culla del levriero nell'Asia abitata dagli Assiri, altri rivolgono la propria attenzione verso l'Africa settentrionale, in particolare verso l'Etiopia e l'Egitto da dove sarebbe partito per farsi conoscere al resto del mondo.
Altri ancora ritengono che i levrieri abbiano avuto origine da diversi antenati provenienti dal nord e dal sud del mondo, sebbene non sia semplice ricostruire la storia dei due ceppi e, a dire la verità, nemmeno l'albero genealogico dei levrieri più recenti.
Sui levrieri sembra, infatti, alleggiare un'aurea di mistero che rende ancora più affascinanti questi cani, che si tratti del moderno barzoi russo o dell'antichissimo saluki persiano.
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